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Enzo Lalli è stato una figura di spicco della sinistra torinese e italiana. Fondatore dell'Arci con la creazione, alla fine del 1956, del primo circolo ARCI di Torino intitolato ad Arturo Toscanini, Lalli è stato insignito della presidenza onoraria dell'ARCI di Torino a marzo del 2009 e si è spento un anno più tardi a 83 anni, il 20 marzo 2010. Enzo Lalli è stato partigiano, presidente provinciale dell'ARCI fino al 1967 poi membro della direzione nazionale. Consigliere comunale a Torino, dal 1967 al 1975. Eletto nel consiglio di amministrazione del Teatro Regio nel 1968 vi resta sino al 1980. Già dal 1970 Lalli era stato inoltre chiamato a dirigere la Confederazione nazionale dell'artigianato (Cna) alla cui guida è rimasto fino ai primi anni Ottanta. Uomo di vasta cultura e di grande intelligenza, portò a Torino musicisti, scrittori, registi: Dallapiccola e Rodari, Petrassi e Pasolini, Quasimodo e Berio. Una stagione di militanza ma anche di confronto e grandi idee. Fu grazie a lui che l'ARCI, destinata in origine a fungere, al pari del sindacato, da «cinghia di trasmissione» del Pci, divenne una grande forza indipendente, capace di sopravvivere a Scelba e al Pci stesso.
Del suo immenso fondo di libri, una parte è stata donata alle Biblioteche Civiche Torinesi mentre la collezione di testi legata al grande e vasto tema della storia politica del Marxismo è stata donata all'Arci Torino. Questi libri che Enzo custodiva nella sua casa valdostana, erano il suo “archivio remoto”: i testi della sua formazione politica, una sorta di background, di memoria storica come li definiva lui stesso. Erano i testi su cui ci si formava alla scuola quadri del PCI negli anni '50, ma non solo. Tra i moltissimi volumi si trovano anche opere di narrativa, economia, filosofia... a dimostrazione dell'eclettismo e della profonda passione culturale tipici di Enzo Lalli.